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Friday, August 5, 2016

Istat 2015: Basilicata terza regione piu' povera d'Italia. Anche quest'anno niente di nuovo sotto le trivelle


In questi giorni Angelino Alfano decide che le organizzazioni ambentaliste lucane sono un problema per l'ordine pubblico e le inserisce in una "lista nera" in riferimento alla sicurezza pubblica e alla criminalita' organizzata.

Fra i motivi che rendono queste associazioni "cattivissime" la protesta al petrolio. Queste azioni che io personalmente non ho mai visto violente o criminali, vanno avanti da tanti anni e includono marcie, incontri, lettere.  E' anche una protesta che e' arrivata un po tardi (dove erano tutti nel 1997? o prima del 2008?) ma che ha sicuramente dato fastidio alla politica di Roma, specie dopo tutti i riflettori sulla love story petrolifera fra l'ex ministro Federica Guidi e Gianluca Gemelli che si spartivano le vesti del costruendo impianto petrolifero Tempa Rossa al telefono. E' stato uno scandalo nazionale.

Alfano avra' avuto le sue fonti, i suoi motivi per inserire queste associazioni nella sua lista nera.

Ma se uno allarga un po l'orizzonte, la prospettiva e' un po' diversa. E questo orizzonte basta allargarlo sul rapporto Istat appena pubblicato sulla poverta' in Italia per l'anno 2015: anche quest'anno la Basilicata si scopre ai vertici delle classifica della poverta'.

In cima alla lista dell'indigenza la Calabria con il 28,2% delle famiglie in stato di povertà. Seguono la Sicilia con il 25,3% e poi la Basilicata con l’indice di povertà familiare al 25,0%.

Cioe' una persona su quattro in Basilicata, questo paradiso del petrolio, del benessere in cui l'ENI elargisce soldi, lavoro, gioia e prosperita', e' povera.

E' povera nonostante le trivelle abbiano ingoiato buona parte del territorio lucano, nonostante le roboanti promesse di royalties, progesso e sviluppo che l’Istituto Luce non potrebbe far meglio, nonostante addirittura ci sia in Basilicata la scuola del petrolio Assoil – “Advanced Skills for Services in Oil and Gas”.

E non solo la Basilicata e' povera, ma e' piu' povera della media del meridione d'Italia - dall'Abuzzo in giu' -  dove la poverta' totale e' del 20.4%.

Come le proteste, non e' questa una canzone nuova. Anzi sono almeno 13 anni che la Basilicata non riesce ad uscire da questo pantano.

Dal 2003 al 2015, ad eccetto che nel 2012, la Basilicata è sempre stata fra le prime tre regioni più povere d’Italia, alternandosi con Sicilia e Calabria. E cioe' poveri erano prima del petrolio, poveri sono rimasti. E se c'e' qualcuno che si arricchito, quelli non sono i lucani: il petrolio ha portato ricchezza agli altri, agli speculatori di turno, agli amanti di Roma, agli affaristi delle borse di Milano.

Tutto questo nonostante la Basilicata sia considerata il piu' grande giacimento petrolifero d'Europa.
Ecco qui, tutti i dati dai rapporti Istat online dal 2003 ad oggi. Il numero in parentesi indica il posto nella classifica delle regioni.

2003: Basilicata (1): 25.6% – Sud-Italia: 21.6%
2004: Basilicata (2): 28.5% – Sud-Italia: 25.0%
2005: Basilicata (3): 24.5% – Sud-Italia: 24.0%
2006: Basilicata (3): 23.0% – Sud-Italia: 22.6%
2007: Basilicata (2): 26.3% – Sud-Italia: 22.5%
2008: Basilicata (1): 28.8% – Sud Italia: 23.8%
2009: Basilicata (2): 25.1% – Sud-Italia: 22.7%
2010: Basilicata (1): 28.3% – Sud-Italia: 23.0%
2011: Basilicata (3): 23.3% – Sud-Italia: 23.3%
2012: Basilicata (5): 24.5% – Sud Italia: 26.2%
2013: Basilicata (2): 24.3% – Sud-Italia: 21.4%
2014: Basilicata (2): 25.5% – Sud Italia: 21.1%
2015: Basilicata (3): 25.0% - Sud Italia: 20.4%


Una persona su quattro in Basilicata, questo Texas d'Italia, e' povera, caro Angelino Alfano. Forse invece che criminalizzare chi protesta ci si potrebbe soffermare sulle ragioni della protesta. Perche' i lucani protestano secondo lei? Perche' vedono le loro vite sporche e difficili e senza speranza per colpa delle trivelle mentre invece c'e' chi ci specula sopra. Perche' loro sono poveri mentre ENI e Total pompano veleni nel loro sottosuolo prima e contano i milioni in banca dopo. Perche' in quasi venti anni di petorlio nessuno ha saputo dare loro ascolto, e risposte alle loro legittime richieste di vita sana. Non e' bello. La protesta, che come detto ai miei occhi e' sempre stata pacifica, e' tutto cio' che gli resta.

Quand'e' che Angelino Alfano creera' una lista nera di chi inquina l'ambiente? Quand'e' che vedremo multe salte a chi ci avvelena? Quand'e' che vedremo ripristini ambientali degni di questo nome? Quand'e' che la gente di Basilicata smettera' di respirare aria avvelenata? 






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